[Italian only]
Non sapevo chi è, anzi, purtoppo era David Foster Wallace quando ho iniziato a guardare questo video. Ma ora lo so (e voglio leggere tutti suoi libri).
Questo video ha risposto a molte domande che avevo ma non sapevo di avere riguardo alle storie e al perchè ci piacciono o no, ci ispirano o no.
Gli ultimi anni hanno visto la creazione di moltissimo contenuto di tipo comico. Dalle sit-com, ai cinepanettoni, agli youtubers che fanno gli idioti. A quanto pare la ggente c’ha voglia di ridere, di stare bene, di distrarsi, di non pensare.
Ma c’è modo e modo di ridere, e questo video lo spiega bene. Per anni, nella fase detta Post-Modernismo, il pubblico ha riso con programmi che fanno uso dell’ironia, cioè che criticano o mettono in evidenza le miserie umane, ma non risolvono.
Secondo David Foster Wallace questo è un problema perchè si ripercuote sulla società, spingendo le persone a essere ciniche e narcisiste. “L‘ironia non offre redenzione, può evidenziare dei problemi e decostruire ma non offre soluzione” (“Irony has no redemptive qualities in and of itself. It can point out problems and deconstruct things but it offers no solution”).
Il video continua facendo un confronto con le sit-com precedenti il Post-Modernismo, molto più melense, molto più impostate perchè consapevoli dei grandi valori da sostenere e (per un pubblico contemporaneo) più noiose, ma dotate di chiusura, capaci di dare risposta.
Allora a me viene subito in mente il Viaggio dell’Eroe di Campbell di cui tutti gli esperti di marketing si riempiono la bocca (tra l’altro senza mai averlo letto, secondo me) e mi vengono in mente alcune pubblicità particolarmente riuscite che ho visto ultimamente, come quella del nonno che impara l’inglese o quella del bambino con la maschera dello Strumptrupper … E penso. Penso che queste storie offrono redenzione. E secondo me sono in aumento. Questo tipo di narrazione è in aumento, tanto che i sopracitati signori del marketing non vedono l’ora di farsi un’overdose di viaggio dell’Eroe.
Che cos’è che sta succedendo, mi domando. Stiamo cambiando? Come sempre, si tratta della reazione ciclica a quello che c’era prima? Dopo anni e generazioni che hanno smantellato la società sentiamo il bisogno di ricostruirla? E’ l’inizio di una nuova era (e come si chiamerà)?
Non ho risposte. Ma questo pensiero mi ha fatto sorride. Anche se di traverso.
(Ho scritto questo post quando ero arrivata a 3.58 del video. E’ interessante che la riflessione poi arrivi all’incirca alla mia stessa conclusione.)
“The best shows of our age aren’t finding the humour in the gaps that have developed between people. They find humor in the absurd and awkward attempts by people trying to bridge those gaps. They want to show us that humans can have real connections and sincerity for each other. It’s not impossible. It’s just really fucking hard.” (8.22)